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2.14.2012

L’Italia nella quinta bolgia dell’Inferno

Uno sguardo alla storia della corruzione, da Sallustio ai giorni nostri, può aiutare a comprendere alcune ragioni della diffusione del malaffare politico nel nostro paese e indicare le vie di una lotta contro la “banalità della corruzione”.

Benedetto Croce sosteneva che la storia non dovrebbe perder tempo a occuparsi di banali ruberie quotidiane. Aveva le sue buone ragioni naturalmente, ma la corruzione politica, nelle sue varie manifestazioni, ha un impatto troppo rilevante sulla società e sull’economia di ogni nazione per trascurarne l’influenza nel breve termine e le conseguenze nel lungo periodo (all’Italia sottrae tra l’altro alcuni punti in percentuale del prodotto interno lordo).
Per questo ripercorrere la storia della corruzione può risultare utile quantomeno per uscire dal riflesso incondizionato di piccolo cabotaggio che scatta in genere di fronte agli scandali dell’attualità e che va dall’indignazione impotente al disinteresse qualunquistico, dal timore di essere scoperti per il proprio latrocinio al rimpianto di chi è escluso di fatto da questo o quel giro di privilegi o mazzette.